Di seguito alcuni spunti di riflessione riguardo al tema del finanziamento ai centri di ricerca, fiore all’occhiello del nostro Trentino.
- Intervento in aula nella discussione sulla Proposta di mozione n. 18 di cui sono cofirmataria: “Incentivi alle imprese per Ricerca e Sviluppo. La giunta si faccia carico delle difficoltà di applicazione delle normative vigenti”;
- Proposta di mozione;
- Intervista a Il Dolomiti del prof. Profumo sulle Startup in Trentino.
Il mio intervento in aula nella discussione della presente proposta di mozione:
“L’entrata in vigore della legge provinciale 06/23 “Interventi a favore del sistema economico trentino” a far data dal 01 febbraio 2024, come tutte le novità, ha portato un po’ di scompiglio tra le categorie economiche e ha fatto interrogare le imprese sull’orizzonte di programmazione che il governo provinciale si è dato per promuovere lo sviluppo delle realtà produttive territoriali.
Dopo 25 anni dalla legge 6 precedente, ora, una normativa nuova e un nuovo modo di richiedere le agevolazioni per misure strategiche come ambientali, consulenze, internazionalizzazione e soprattutto ricerca, può creare confusione nel già sibillino mondo delle pratiche amministrative.
In questo panorama il compito della politica è quello di fare chiarezza e dare garanzie e supporto ad un comparto fondamentale per la vita della nostra provincia.
In particolare ritengo che il nostro sostegno debba essere forte nell’ambito della ricerca e dell’innovazione. Non dobbiamo perdere l’occasione dell’entrata in vigore di una nuova norma per ribadire e dimostrare quanto la Provincia autonoma di Trento abbia a cuore questo in questo settore. Partendo dall’ottimizzazione della composizione del Comitato scientifico che valuta i progetti presentati per l’incentivazione e passando per la definizione di tempistiche certe e stringenti.
Nel 2013 ci siamo guadagnati, dal Sole 24 ore, l’appellativo di Silicon valley delle Alpi proprio per la nostra attenzione e le politiche spinte di investimento a favore delle start up, dei centri di ricerca e dell’Università.
Questa è stata per anni la linea dei governi provinciali di centro sinistra, questa la politica che ci ha portato alla fama internazionale.
Ora raccogliamo, con questa mozione, le istanze di un settore, quello della ricerca, che teme di non essere più così importante per la politica provinciale, incerto rispetto alla possibilità di reperire i finanziamenti necessari a causa della lentezza della burocrazia, che rimanda alle calende greche la liquidazione dell’importo concesso.
Ok l’effetto di incentivazione e i termini del Regolamento europeo di esenzione….! Nessuno crede che il versamento anticipato dell’intero importo dell’agevolazione sia la soluzione. Gli importi degli investimenti nella ricerca sono potenzialmente molto elevati ed è quindi necessario un controllo attento da parte della comunità scientifica e da parte dell’ente pubblico erogante, ma senza aggravio immotivato del procedimento.
Anzi, vista l’importanza del settore ricerca, è opportuno cercare di andare incontro alle imprese in maniera forte, snellendo il più possibile i tempi di istruttoria e di analisi del progetto, nonché mettendo allo studio la possibilità di erogare, per il medesimo progetto, più tranches di contributo, a rendiconto di stati di avanzamento.
Anche un potenziamento della disponibilità, anche in termini di personale, della struttura provinciale di riferimento, APIAE, per poter garantire un forte supporto alle imprese nella comprensione della nuova normativa e nella compilazione della modulistica, sarebbe opportuno per ridurre i tempi del procedimento, evitando sospensioni per richiesta di integrazioni o errori che giocoforza rallentano l’istruttoria. Un accompagnamento nelle diverse fasi del procedimento credo sia un modo efficace per far sentire la vicinanza dell’amministrazione provinciale alle esigenze di questi soggetti economici.
Sfruttiamo quindi il nuovo corso normativo per agevolare, non solo economicamente, i centri di ricerca piccoli e grandi che investono nel nostro territorio, per la realizzazione di importanti progettualità che da soli non riuscirebbero a sostenere e che sicuramente avranno delle importanti ricadute di immagine per il Trentino, a livello internazionale.
L’orografia della nostra provincia non è mai stata un punto di forza per attirare investimenti in siti industriali di una certa dimensione, che avrebbero potuto occupare numerosi addetti (tranne rare eccezioni). Questo limite, da vent’anni a questa parte è mutato in leva di sviluppo di attività, quali la ricerca, che usano meno spazio fisico, ma che sono lo sbocco naturale di occupazione per i numerosi laureati in materie scientifiche della nostra università.
Occupazione e prestigio. Questo è il binomio che accompagna il territorio che accoglie e accompagna realtà di ricerca di alto livello.
Occupazione e prestigio sono quanto i centri quali FBK, Fondazione MACH, CIBIO, Fondazione COSBI – solo per citarne alcune – da molti anni danno al nostro Trentino in cambio del sostegno ottenuto nei decenni precedenti.
Occupazione e prestigio è quanto la politica trentina deve perseguire sostenendo ancora e sempre di più quanti vogliono investire in ricerca.
Riflessione sulle Startup del professor Profumo su Il Dolomiti:
Testo della proposta di mozione n.18: